Martedì, 12 Gennaio 2010 17:58

Nota sui fatti di Rosarno

Scritto da  Gerardo

Trasmettiamo una nota del Direttore sui fatti di Rosarno. In essa si fa riferimento alla poesia di Adriano Sofri intitolata "Nei ghetti d'Italia questo non è un uomo", che rivisita la celeberrima "Se questo è un uomo" di Primo Levi. Il testo di Sofri è letto da diversi attori del nostro teatro in questa pagina di www.repubblica.it.




Su Rosarno

Stasera, prima di coricarmi, mi è sorta spontanea la necessità di fare qualcosa, quasi come atto istintivo per non chiudere gli occhi di fronte a quanto è accaduto a Rosarno.Trovo ancora su un tavolo per la casa la poesia scritta da Adriano Sofri.
L'ho recuperata e l'ho letta come la mia preghiera di stasera per quanti si trovano nei ghetti d'Italia. Ne trascrivo qualche verso.

Se questo è un uomo,
come un rospo a gennaio,
che si avvia quando è buio e nebbia
e torna quando è nebbia e buio,
che stramazza a un ciglio di strada
odora di kiwi e arance di Natale...
che contende ai topi la sua cena...
fa il fuoco con la monnezza,
che se ne sta al posto suo,
in nessun posto...
l'Uomo nero
della miseria nera,
del lavoro nero...
Scrivono grande: NEGRO,
scartato da un caporale,
sputato da un povero cristo locale
picchiato dai suoi padroni...

Meditate che questo è stato
che questo è ora,
Che Stato è questo...

E pregate di nuovo che i vostri nati
non torcano il viso da voi.

***

Fino a quando?

Appelliamoci alle ragioni profonde del cuore, sullo sfondo Beethoven per rimuovere le voci a ruspa dei nostri governanti "cristianissimi" avvinti al crocefisso.
Usque tandem?
Amen

(A.N.)

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